Titolo opera: s.d.

Codice: 070 A

Artista: Vintera Pio, Savona, Via Dei Vegerio 2, Anno: s.d.

Nazione: Italia

Supporto: tela

Tecnica: olio

Dimensioni: 70x50 cm

Stile: concettuale

Stato conservazione: buono

Ubicazione opera originale: magazzino temp. Costante gradi 16/18, piano alto, scaffale 2

Descrizione: firmato dall’autore sul fronte

 

 

 

 

Biografia:

Parlare di Pio Vintera, personaggio notissimo a Savona, è difficile perché la sua figura è quella di un intellettuale piuttosto schivo.

Ha speso una vita come vice preside dell'Istituto Nautico "Leon Pancaldo" di Savona, assieme al suo collega ing.Taramasso. E' editore di Villa Cambiaso, periodico di cultura savonese, presidente dell'Associazione Leon Pancaldo e grand patron della villa-museo che a Villapiana è un Palazzo storico, ormai "prigioniero" di palazzoni che lo inquadrano come dei gendarmi di pietra. Muti ma eloquenti. E' la cultura popolare affacciata sulla cultura d'élite. Insomma, ci vorrebbe un quadro forse più adatto.

Anche se l'animatore culturale di Savona non se ne lamenta e, con Virgilio, ricorda (dalle Georgiche) che "Ligurem mala assuetum", noi liguri siamo abituati a certi disagi. Anche ad incongruenze imputabili forse ad un generale laissez aller. N'est pas?  Quanto all'editore di Villa Cambiaso è la mitica casa editrice savonese Sabatelli.

  Sì, dicevo, la villa-museo è un poco soffocata dal cemento e ricorda emblematicamente la canzone di Celentano sul filo d'erba che non cresce più lì. Ma entro le mura dello storico palazzo vi è un patrimonio monumentale di tutto rispetto. Sono sfilati al suo interno personaggi come Napoleone Bonaparte di passaggio a Savona, dove aveva imprigionato per qualche tempo (è storia nota) il Papa Pio VII. Quest'ultimo , durante la prigionia savonese, si ritirava volentieri in preghiera nella cappella consacrata di Villa Cambiaso. Sosta nell'edificio anche del duce, Benito Mussolini e pranzo di gala per i gerarchi del fascismo.

Eppoi Villapiana ha una sua storia particolare e Villa Cambiaso ne fa parte integrante.

Oltre ad essere presidente dell'ALP (Associazione Leon Pancaldo) che raggruppa tutti i capitani di lungo corso (di coperta e di macchina) del glorioso Istituto Nautico savonese, Pio Vintera, è un pittore di grande talento.

Ecco, i suoi quadri raffiguranti muri di palazzi savonesi (come quello dei pavoni di via Paleocapa) che fa bella mostra di sé nella vetrina di corso Italia sono raffigurazioni che ricordano le "caves" esistenzialiste di Montmartre. Le canzoni di Juliette Greco, i pensieri di Jean Paul Sartre e di Merleau-Ponty. Muri, architettura nouvelle vague, per chi conosce Bruxelles il Musée Horta.

Arte anche moderna, art nouveau se vogliamo; ma nei quadri di Vintera si sente che il mare non è lontano. In quelle facciate di palazzi  si indovina che il porto è dietro l'angolo, s'intravvede la Torretta. Poi , in altre tele, la si vede sull'orizzonte azzurro, velato da nubi. Ed allora, si intuisce l'ispirazione che esce dal chiuso delle caves esistenzialiste di Montmartre, dice addio a Sartre ed ai filosofi decadenti. Il pessimismo lascia spazio alla grande avventura ed è Leon Pancaldo, il grande nocchiero di Magellano, che prende il sopravvento svelandoci i grandi amori di Pio Vintera. L'avventura sul mare, libero come il volo di un bianco gabbiano ed i colori dell'anima di un intellettuale che ha voluto essere come un faro per guidare la cultura savonese un pochino recalcitrante a lasciarsi prendere per mano ed approdare verso il gesto liberatorio dell'arte. Scoperta di nuove terre sugli Oceani (Pancaldo) e nei risvolti più intimi della ricerca e della scoperta di colori e di nuove invenzioni cromatiche. Il muro, la pietra dei palazzi antichi, gli ambienti chiusi e fumosi delle caves parigine  neo-esistenzialiste (Sartre). Sì, il muro. E' anche quello che la cultura ufficiale oppone a certi innovatori. Oggi come ieri e, forse, come domani. Mura insormontabili ed indifferenti a certe istanze artistiche ed organizzative. Sì sa: c'è la crisi. Gli amministratori ripetono fino alla nausea: non ci sono soldi. A Bruxelles, non salvano l'Europa dei popoli. L'Europa dei banchieri forse si salverà. Bisogna vedere cosa decide la Merkel. Nessuno si sogna più di "mandare via i tedeschi" anzi ! Ce ne fossero! L'avevano detto no: Lilì Marlene, Marlene auffidersen...Merkel, benvenuta! Insomma, c'est la vie. Non ci sono soldi. Verdetto unanime e universale sia negli Usa che nell'UE.  

Eppure, Pio Vintera non si arrende: mostre d'arte, convegni di artisti e scrittori, ricordi della scrittrice  Milena Milani, sfilate a Villa Cambiaso non solo della cultura savonese, ma di quella italiana ed internazionale. Concerti di musica, mostre d'arte, tele e ceramiche di Albissola, artisti famosi, presentazioni di libri appena usciti di stampa. Personaggi noti e meno noti. E' tutto un mondo che si alterna ai suoi rendez- vous.

Sempre accogliente, aperto, cordiale. Verso tutti che abbiano navigato dopo il diploma al Nautico o che non siano mai usciti dalla fumosa redazione di   un giornale, sognando soltanto sui libri il mondo delle grandi scoperte geografiche e dell'avventura, Salgari ha scritto pagine bellissime sull'India e non c'è mai stato.

Vintera ha scritto, dipinto, navigato ed è stato ovunque. Realmente o con la fantasia. Quel pescatore della fontana che "abbraccia", lottando con lui, il pescecane, la scultura della Cuneo, doveva, forse, essere un Pio Vintera giovane. 

All’interno del palazzo di Villa cambiaso a Savona si trova oggi anche un piccolo Museo d’Arte Contemporanea, oltre allo studio e all’esposizione permanente delle opere di Pio Vintera.

Intervista a Pio Vintera:
Pio, il prigioniero di Villa Cambiaso

19 luglio 2014
Scritto da: Patrizia Zapparoli

 

Da Villa Cambiaso  è passata la storia, nei corso dei secoli ha ospitato Napoleone, Papa Pio VII, Mussolini.

Pio Vintera, il suo proprietario è un signore affabile  e gentile, ci accoglie nel palazzo ed entriamo in un mondo parallelo, un angolo di Savona pieno di meraviglie e di suggestioni.

Signor Pio, ci racconti qualcosa di Lei.

Sono nato a Savona, ho studiato all’Istituto Nautico  e mi sono diplomato Capitano di lungo Corso, finiti gli studi non ho trovato  da navigare e mi sono parcheggiato a Economia e Commercio, le materie non mi piacevano molto, solo la matematica mi appassionava.

Mi avevano detto che era meglio dare più esami possibile, e così esame dopo esame, è finita che mi sono laureato. Il mio sogno era fare il commissario di terra, ma presa la laurea, di nuovo la crisi e di nuovo  nessuna opportunità di lavoro.

Ho incominciato così a fare supplenze,  insegnavo  matematica alle scuole medie,  e mentre i miei alunni imparavano la matematica, io imparavo a insegnare.

Poi  sono entrato di ruolo come insegnante di Geografia all’Istituto Nautico. Insegnavo geografia economica, politica,  marittima e astronomica la mia preferita.

Le piaceva insegnare?

Sono sempre stato molto legato ai miei studenti, inventavo ogni sistema utile per avvicinarli alle mie materia, persino la geografia scritta ( io stesso mi sarei contestato!).

Ancora oggi sono Presidente dell’Associazione Nautico Leon Pancaldo, ci vediamo in villa  almeno una volta al mese.

Con la laurea in Economia e commercio, a mai pensato di intraprendere altre carriere?

Sinceramente no. Non ho mai pensato di lavorare in banca o in azienda.

Ho studiato anche sociologia mi mancavano due esami alla laurea, ma alla fine non mi interessava, per fare il sociologo bisogna rimanere obbiettivi, a me piace innamorarmi dei luoghi e delle persone.

Sono stato anche sindacalista, ho fondato la Uil scuola a Savona, poi la cosa si è ingrandita e io ho lasciato.

 

Oltre a insegnare lei dipingeva, un suo quadro è esposto all’ingresso del palazzo della Provincia.

Si tutti mi chiedevano cosa c’entrasse con la mia formazione più matematica, non saprei spiegarlo ma una connessione esiste.

Io  sono di Savona,  mi sento un cittadino di Savona, e mi piace dipingere  Savona, disegno tanti pannelli e poi li unisco in un’ unico panorama, come una foto con il grandangolo.

A volte faccio delle piccole giustapposizioni architettoniche, licenze pittoriche … e Savona diventa una piccola Roma.

Signor Pio, cosa l’ha spinta ad acquistare Villa Cambiaso?

Ho avuto dei contatti con il figlio dei Marchesi Cambiaso ,Giovanni Maio, la mamma Maria Rosa Cambiaso era mancata molti anni prima e  dopo la sua morte la villa  era stata abbandonata.

In realtà al principio non volevo acquistare tutta la villa ma solo la cappella privata per esporre i miei quadri,  non volevo diventarne prigioniero come Pio VII .

Ci ho pensato un anno e poi nel 1986 invece ho acquistato tutta la villa ed il giardino annesso e in effetti come temevo la villa mi ha imprigionato, le dedico tutte le mie giornate.

Come gestisce tutte le problematiche di un edificio storico così impegnativo?

Quando ho acquistato la villa era in stato di abbandono, molti oggetti di valore nel tempo erano stati rubati, dopo un anno ho dovuto  rifare completamente il tetto pioveva ovunque.

Ora la villa è gestita dall’associazione  Museo Cambiaso, una associazione culturale no profit. Organizziamo eventi, e con i proventi cerchiamo di far fronte alle molte spese.  Pubblichiamo anche una rivista, di cui distribuiamo gratuitamente 5000 copie.

Che genere di eventi organizzate?

Mostre, mercato dell’antiquariato, matrimoni, concerti.

Abbiamo ospitato per esempio il Circolo degli Inquieti e  i Concerti di primavera  di Cinzia Bartoli e  perfino sfilate di moda .  Di qui sono passati Sgarbi, la Canale, ma sul muretto esterno alla villa potrà vedere moltissime  piastrelle  in ceramica che recitano gli eventi e  i personaggi che sono passati di qui.

Come si colloca Villa Cambiaso nel contesto Savonese?

C’é il Priamar, Villa Cambiaso e San Giacomo, siamo delle piccole isole culturali.

Villa Cambiaso potrebbe dare di più a Savona?

Certamente  la nostra associazione potrebbe essere più attiva se fossimo inserito in un contesto più ampio all’interno di un progetto finalizzato a recuperare Savona come città turistica.

Anche se vedendo i lavori effettuati in Piazza Bologna, non sono ottimista, hanno costruito dei loculi, a parer mio l’hanno rovinata.

Dipinge ancora?

Dipingo molto poco,  la villa mi impegna molto, e mi sono scoperto mecenate. Mi piace promuovere  e sostenere  i giovani  artisti e la cultura in generale . La ricchezza non sono i soldi, la ricchezza è poter dare.

Che cosa sogna per Savona?

Lavori di riqualificazione per  la piazza antistante al nostro Teatro, ripensare a  una Piazza Marconi giardino come era nel  progetto originale della Cuneo, un  maggior decoro urbano, meno macchine, parcheggi interrati, più verde e più fontane…

(fonte:http://www.savonapernoi.com/tag/pio-vintera/)