Titolo opera: Immagine 437

Codice: 046

Artista: Negri Riri (1935) Bari

Anno opera: 1982 (in mostra al Brandale il 02/10/1982)

Nazione: Italia

Supporto: bilaminato

Tecnica: nitro su bilaminato plasticato lucido

Dimensioni: 39x49 cm.

Stile: astratto, concettuale

Corrente artistica: contemporanea

Stato conservazione: buono

Ubicazione opera originale: Parma scaf6B

Descrizione: firmato dall’autore sul retro

 

Biografia:

Riri Negri nasce il 4 maggio 1935 a Bari. Operatrice d’arte visiva si dedica alla ricerca, risiede e lavora a Genova, dove si è diplomata in pittura, grafica e scenografia alla scuola d’Arte Anton Maria Maragliano. Ha inoltre frequentato corsi specialistici di psicoanalisi del comportamento scrittorio e psicoanalisi del disegno. Conduce presso il suo studio un corso di apprendimento all’arte contemporanea per l’infanzia denominato “L’officina di Riri Negri”.  Sono oltre un centinaio le esposizioni personali e collettive a cui ha partecipato. In Italia a: genova, La Spezia, Celle Ligure, Vado ligure, Varazze, Chiavari, Asti, Alessandria, Ancona, Bari, Bologna, Caserta, Roma, Pisa, Firenze, Cagliari, Gubbio, Senigallia, Milano, Pieve di Sacco, Montezemolo, Todi, Torino, Belgioso, Venezia, S. Croce sull’Arno.

All’estero: Berlino, Hannover, Tokio, Hong Kong, Los Angeles, Budapest, Covasna, Stoccolma, Parigi, Atene, Patrasso, Seul, San Francisco, Siviglia, Gent, Rio de Jainero, Capo Cabana, Boston, New York, Chicago, Munstern, Melbourne, Sidney, Lara, Quebec, Corona del Mar, Londra.

Riri Negri rimette in discussione con grande attualità l’antico concetto di iniziazione e di processo fattuale che tiene conto dei più recenti e radicati processi di scambio concettuale fra i differenti linguaggi che producono l’immagine, nel caso specifico, un’ipotetica fotografia coinvolta da un originale metaforismo pittorico.

Ricerca questa che, in una linea di rigore ascetico, approda ad una estrema economia linguistica, dove i mezzi espressivi sono affidati al rapporto-contrasto duale “bianco/nero” somma e negazione del colore.

 

Video: ”Riri Negri Clip”-Archivio della Percezione: Galleria Il Gabbiano, la Spezia.

(cfr) catalogo monografico Skira editore, Ginevra-Milano, anno 2000.

 

Documentazione: Ellequadro Documenti, Arte Contemporanea, Genova.

 

Bibliografia: G. Anissola, G. Arato, R. Balestrieri, F. Ballero, F. battolini, C. Belloni, G. Beringheli, E. Benedettini, M. Bocci, M. Borzone, M. Canepa, U. Carreca, C. Caselgrandi, M. Centini, E. Cirone, V. Conti, M. Cristaldi, C. De Bernardis, A Dragone, V. Fagone, D. Faussone, M. Fochessati, D. Gismondi, Gardi, K. Harm, K. AfKarisos, S.Leale, T. Leopizzi, E. Marasco, G. Marasco, G. S. Marcou, L. Mascardi, A. Mistrangelo, G. Moretti, N. Mura, E. Nelsen, A. Oberto, G. Parodi, O. Piaggiarella, M.G. Pighetti, Carbone, B. Poggio, M. Pugliese Degli Esposti, E. Quattrini, S. Rescio, S. Ricaldone, G. Riu, E. Rota, M. Sciaccaluga, F. Vincitorio. 

 

Mostre:
1978 “Aspekte zeitgenossicher europaischer Kunst Stadt Hannover”, Hannover, 2° premio.

1979  Centro culturale O.P.P. Genova (grande tela 500x200 cm).

1980  Mostra personale alla galleria Il nuovo Fanale, Genova.

1981 “Nove pittori genovesi nel chiostro”, convento di S. Maria Castello, Genova.

          “Metafora e simbolo nella pittura”, galleria Il nuovo Fanale, Genova.

           “Per una raccolta: opere scelte”, galleria Il nuovo Fanale, Genova.

1982  Primavera ’82, Fiera Internazionale di Genova.

           Mostra personale “Oggetti per un diverso modo di vivere”, galleria Il nuovo Fanale, Genova.

           Mostra personale al Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona.

           “Poetica dell’immagine”, galleria Il nuovo Fanale, Genova.

1983  Rassegna Nazionale d’Arte, palazzo Bombrini, Genova.

           Mostra personale alla galleria Studio S, Caserta.

           Primavera ’83, Fiera Internazionale di Genova.

           “Bafico, Darbo, Negri, Petta, Torri”, convento di S. Maria Castello, Genova.

           “Raduno pittori italiani stranieri”, Comune di Pisa, Regione Toscana, Abbazia di San zeno, Pisa.

           “MEDIARtE”, Assesorato alla Cultura di Genova, Istituto Duchessa di Galliera, Genova.

           “Culture day 1983”, V centenario della nascita di Raffaello, Palazzo Cinza Dai- Ichi, Tokio,

            segnalazione speciale.

            “Situazione Liguria”, Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona.  

            Mostra personale al Centro Studi e Relazioni Culturali della provincia di Caserta.

1984   Expo Bari.

            VII Biennale d’Arte Contemporanea, Palazzo Reale, Milano.

            Maestri Italiani del disegno e della grafica contemporanea” Los Angeles, segnalazione speciale della

            critica per la composizione.

            Mostra personale alla Galleria Studio laboratorio, Torino.

1985   “Preistoria trasparente”, incontro degli operatori visivi liguri con la preistoria, Palazzo beato Jacopo,

            Comune di Varazze.

            “Difendiamo il diritto all’informazione”, Istituto Gramsci, Centro Civico Buranello, Genova.

             Arte e Fiera, Bologna.

            “Contestualità”, 6 artisti liguri, Centro di Sperimentazione Artistica, Sala I, Roma.

            “Brandale Sintesi”, Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona.

            “Artisti contemporanei di Sampierdarena”, Centro Civico Buranello, Genova.

             Tsukuba Expo ’85, Gallery Cinza Chou-Ku, Tokyo, menzione speciale d’arte.

            “Nuove dimensioni nell’arte contemporanea”, Comune di Todi.

             Mostra personale alla Galleria Fluxia, Chiavari.

1985   “Brandale Now”, d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona.

             Mostra personale alla Librairie Club “Si vous voulez”, Ruen International “Experimental Art”              

             Exhibition, Budapest.

1986    Mostra personale allo Studio Leonardi, Genova.

 

 

Mail Art:

 

1983 Comunicare “con arte”, Mostra Internazionale, Istituto Duchessa di Galliera, Genova.

          “Los Derechos Humanos” Seccion Peruana de Amnistia Internacional, Perù, lima.

1984 “Alfabeto”, mostra internazionale, Chiostro di S. Caterina, Finalborgo (Savona).

          “Por la Paz”, muestra Internacional, Departamento Difusion Cultural, Universodad Autonoma de

          Santo Domingo.

1985 “Progetto su Pace, Guerra e Altro”, Centro Studi P. Mancini, Cosenza.

          “Pace e diritti umani”, Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Biblioteca

           Comunale Pontassieve (FI).

          “International Year Yout, Fraternity, Education”,  Escola Preparatoria de leca Palmeira, Matosinhos,

           Portogallo.

 

 

Hanno scritto:

 
G. Anissola, G. Arato, R. Balestrieri, F. Ballero, G. Beringheli, E. Benedettini, M. Bocci, M. Centini, M. Canepa, Viana Conti, A Dragone, K. Harm, G. Marasco, G. S. Marcou, L. Mascardi, A. Mistrangelo, G. Moretti, N. Mura, O. Piaggiarella, M.G. Pighetti, Carbone, S. Rescio, F. Vincitorio. 

 

Documentazione aggiornata:

Archivio per l’Arte Italiana del Novecento, Kunsthistorisches Institut, Firenze, Istituto Gramsci, Genova.
Elle quadro Documenti, Arte Contemporanea, Genova.

 

Video: “Riri Negri Clip”.

Archivio della Percezione, Galleria Il Gabbiano, La Spezia.

(cfr) catalogo monografico Skira editore, Ginevra-Milano, 2000.

 

Critica:


Il lavoro di Riri Negri, la pittrice, rimette in discussione con grande attualità l’antico concetto di imitazione e di riconoscibilità del lato naturale. Lo fa attraverso un processo fattuale che tiene conto dei più recenti e radicati processi di scambio concettuale fra differenti linguaggi che producono l’immagine, nel caso specifico un’ipotetica fotografia coinvolta da un originale metaforismo pittorico.

Notevolissimi i risultati, soprattutto per la capacità di liberazione del senso più profondo della creatività artistica.

Germano Beringheri

 

Il discorso mentale, in Riri Negri, conta. Ma l’ondulata delicatezza di certe sue forme, luminosamente adagiate nel vuoto, fa pensare a un percorso molto più articolato nel quale prevale, sul gioco virtuosistico, la delicata attenzione spirituale verso i misteri del mondo.

Mauro Bocci

 

La Negri costruisce le proprie opere anche con la tecnica di vaporizzazione, raggiungendo dei risultati espressivi che in molti casi possono essere confusi con quelli ottenibili attraverso la fotografia; infatti in queste testimonianze sono evidenti tutta una serie di riferimenti che immediatamente riportano il fruitore verso certe ricerche di man Ray o di Moholy Nagy.

Ma il legame con la tecnica-arte dei Sali d’argento è immediato, basato prevalentemente sull’effetto epidermico; infatti ad una più attenta lettura, scopriamo che l’artista gioca con l’ambiguità del linguaggio e fonde in una dimensione nuova risultati estetici ed orientamenti luminosi in cui è raccolta un’esperienza creativa dotata di uno spiccato interesse per certi effetti non sempre giustamente valutati in ambito pittorico. Il segno acquista nel proprio spazio un significante caratterizzato da una doppiezza in cui fantasia e gesto creativo sono saldamente connessi in una sola dimensione poetica. Il nero che costituisce il “territorio” per le esperienze di Riri Negri è violentato, ferito, o appena sfumato da tracce di bianco diversamente puntinato che agiscono attivamente all’interno della composizione impostando un percorso, ora sinuoso, ora fulmineo, a tratti addirittura furioso in cui è sempre individuabile la struttura di un’indagine estetica che conosce cedimenti.

Massimo Centini

 

…Il colore è il nero, usato compatto, come un vetro riflettente, o sgranato come un velo su lampada. Sul Foglio bianco l’artista traccia, con un ampio gesto della mano, un segno trasversale: primo riferimento intorno a cui prende corpo il soggetto. Un soggetto che non è ne luce, ne oscurità, ma quel processo creativo che presenta l’opera come il non-identificabile.

Viana Conte

 

…Nero opaco, nero lucido, bianco. Più carta che tela. Ed il visitatore sprovveduto si chiede se quella che ha davanti non è forse fotografia, una fotografia sofisticatissima, con interventi manuali. Poi si avvicina meglio, sfiora quelle carte che si offrono proprio per essere sfiorate. Nessun dubbio, non si tratta di fotografia. Qui ci sono tinte a spruzzo, china, carboncino. Viana Conti dice,  ed è ancora poesia, che “la sua (di Riri Negri) non è una pittura chesi fa fotografia, mail desiderio stesso del dipingere che cerca un deserto per manifestarsi”. E tuttavia ad un concorso fotografico nazionale, una composizione pittorica della Negri,scambiata per fotografia, è stata segnalata. In un certo senso, il massimo dell’ambiguità in una persona che non conosce la menzogna.

Maria Grazia Pighetti Carbone

 

… Questi suoi flashes guizzanti sul fondo depongono, è vero (diamo la parola all’autrice) sulla “necessità di esprimersi attraverso gli opposti, eliminando le fasi intermedie cromatiche”; ma sono anche opalescenti”corpuscolari” presenze esistenziali. La simulazione del mezzo più emblematico della riproduzione tecnica dell’opera d’arte rimanda alla compresenza, nella realtà odierna, di una molteplicità di mezzi operativi. Al di là di ogni valutazione del suo lavoro, esso ci dice che la fotografia è data per scontata. Tanto è così generalmente acquisita da poter divenire oggetto di un esercizio pittorico “colto”, sottilmente tenuto sul piano metalinguistico.

Stelio Rescio

 

RIRI NEGRI: BUIO E LUCE

Teatro di una disputa inconclusa (e inesauribile) fra buio e luce, la pittura di Riri Negri si avvale della discrepanza fra tecnica esecutiva fredda (esaltata dal supporto metallico) e il balenare sfumato del forme per insinuarsi in un perimetro ove l'illusorietà dei fenomeni fisici rappresentati veicola subliminalmente l'esperienza interiore (quella che Michaux chiamava "l'expérience du dedans")

La prossimità delle "immagini" che ne risultano a soluzioni fotografiche - oltrepassando i termini banali del mimetico - una valenza che è ad un tempo processuale e metaforica, quasi si trattasse d'impressioni istantanee, prodotte su ideali superfici sensibili, del moto frastagliato delle pulsioni.

Stelio Resc


Altre opere: