Titolo opera: “Immagine di uomo nuovo

Codice: 0151

Artista: Laura Toll in arte Luoratoll (1935-2010?)

Anno: 1974

Nazione: USA

Supporto: Laminato

Tecnica: serigrafia

Dimensioni: 30x50

Stile: Clio Art

Corrente artistica: contemporanea, avanguardia,costruttivismo

 Descrizione: serigrafia su lastra di laminato – realizzato per “Poetiche” Ivrea 1973 – Festival internazionale di Poesia


Biografia:

Laura Toll in arte Luoratoll.

Nata nel 1935, di origine ispano irlandese studia arte a parigi. vive a roma. i primi interventi del 1958-61 sono con gli studenti di belle arti a parigi e interni alla manif per la pace in algeria. degli anni 60 sono gli interventi interattivi col pubblico. nel 68 a venezia, propone sculture componibili con dibattiti ed happening per le vie. del 70 è la mostra al centro olivetti "macchine elettroniche e grafica encefalografica" e "contenitori per pezzi di ricambio umani",arte-arredo (so). svolge attività teatrale. propone opere tridimensionali utilizzando materili contemporanei, multipli manipolabili che implicano il coinvolgimento del pubblico . 

 

Recentemente scomparsa dopo una lunga malattia ,ha lasciato la traccia di una attività della quale si scorge l’inizio fin dagli anni 60.

Attività maggiormente intensa a cavallo del 68 per tutti gli anni 70 e protratta nei successivi fino oltre il 90 del secolo che si stava per concludere.

Ideologicamente orientata in seguito nella direzione del Saja Joga sospende quasi integralmente la relazione con le gallerie d’arte per dedicarsi a quella via che avrebbe dovuto condurla a maggiori profondità riguardo ai motivi dell’esistenza.

L’intensità del suo trasporto verso la vita extraterrestre della quale per un certo periodo ne divenne sensibile e messaggera creativamente attraverso una forma di scrittura visibile nelle sue opere, la rende spesso scomoda nell’ambiente sociale; rapporti con contattisti parigini prima e con Eugenio Siracusa poi rafforzano la sua certezza intensificata dalla tangibilità dell’ esperienza diretta.

Un intenso dinamismo nella sua natura provoca intorno agli anni 70 il bisogno di tessere insieme , Milano Roma e Parigi con laboratori per la sua attività; la relazione con la galleria d’arte Sincron di Brescia le permette di svolgere operazioni di carattere sociale spesso provocatorie rispetto alla necessità di prendere coscienza del danno ecologico che l’umanità appena in quegli anni iniziava svogliatamente a prenderne visione. Nascono i primi intensi assembramenti di artisti Anfo, Pejo, S.Angelo Lodigiano, Rimini, di cui si ebbe poco riverbero dato il carattere dell’intento notevolmente anticipato.

Dal suo lavoro traspare una volontà da un lato denigrante la compiacenza e l’isolamento estetico della borghesia, spesso funzionale come attrito necessario per inserire un messaggio riguardante il futuro proiettato verso il cosmo.

Il fenomeno che conduce alla separazione dalla vita pubblica, che in quegli anni ha visto molti talenti prendere decisioni spesso contrarie alla avvenenza del successo, è pur esso parte di una espressione che oggettivamente non può aver riscontro visibile, per l’ovvietà della sua caratteristica, ma che a lungo andare prepara una società a cogliere il riconoscimento come conseguenza dell’azione e non come fine a sè stesso.

 

Passamani Luciano

 

Luogo di edizione: Novara

Anno di inizio: 1968

Anno di chiusura: 1969

fonte: (http://www.verbapicta.it/dati/riviste/ant-ed.-foglio-bimestrale-di-poesia-e-scienze-affini)

 

Pubblicazioni

ANT ED. Foglio bimestrale di poesia e scienze affini.

Pubblicata in quattro numeri dal novembre 1968 sino al maggio dell’anno successivo, la rivista è stampata prima a Piacenza per i tipi dell’Unione tipografica piacentina, e poi, dal secondo al quarto fascicolo, dallo Stabilimento tipografico O. Calligari di Milano (Passiriana di Roho). Si presenta come un foglio di grandi dimensioni (50x70 cm.) ripiegato in dieci parti e stampato recto e verso, per un totale di venti facciate. La sede della «direzione/redazione/amministrazione» è fissata presso l’abitazione di Sebastiano Vassalli (via Pier Lombardo 4, 28100 Novara), che con la sigla editoriale «CDE», aveva già dato alle stampe due volumetti in proprio (il suo Nel labirinto – collage “freddo”/cool assemblage e Somnia di Guido Davico Bonino, entrambi del ’68). Vassalli è affiancato da un «direttore responsabile» (Giuliano Martignetti) e da un «comitato di redazione» composto da Giorgio Bàrberi Squarotti, Cesare Greppi e William Xerra, cui si aggiungono – anche soltanto per singoli numeri – Luciano Caruso (n. 1), Ugo Locatelli (nn. 1 e 2), Renato Carpentieri (n. 1), Giorgio Fonio (nn. 2, 3, 4), Franco Cavallo (nn. 3 e 4), Felice Piemontese (nn. 3 e 4). La rivista si inserisce nel frastagliato panorama (politico e letterario-artistico) dell’avanguardia alla fine degli anni Sessanta, proponendo – come recita l’editoriale del primo numero (con ogni probabilità di Sebastiano Vassalli) – l’elaborazione di un linguaggio poetico scandaloso ed eversivo, che nasce dal «rifiuto totale e volontario» sia delle regole della tradizione che delle soluzioni “sperimentali”: «ogni poesia anche le più inutili e le fallite dovrebbero essere uno scandalo in questo momento / per uscire dai limiti abbiamo solo il potere di porci al centro di questa contraddizione – elaborando progetti negativi – e poco mi importa al momento se ci si muove in modo violento verso il futuro o si torna al geroglifico e al graffito». Questa ipotesi è ribadita da Giorgio Bàrberi Squarotti (autore per la rivista di testi creativi e critici) in un Intervento edito sul n. 2 (gennaio 1969), nel quale definisce «il discorso poetico» come «fondazione di ipotesi, discorso dei possibili (non rispecchiamento, in qualsiasi misura attuato dell’esistente), alternativa rispetto al reale», da conseguire mediante «un’invenzione linguistico-oggettiva del tutto “diversa” dai sistemi linguistico-oggettivi attualmente in uso, si tratti di quelli autorizzati dalla tradizione letteraria, si tratti di quelli della comunicazione di massa, a qualunque ambito quest’ultima appartenga», con chiaro riferimento polemico, per quanto riguarda quest’ultimo punto, alla poesia visiva del Gruppo 70: «Il ciclo è chiuso: l’operazione poetica, che (nell’avanguardia) si era identificata con l’alternativa eversiva dell’attualità, si risolve nella commistione delle merci di consumo (ed è perfettamente indifferente che l’integrazione figura-immagine comporti intenzioni più o meno rivoluzionarie: il significato è assorbito dall’uguaglianza dei procedimenti e degli esiti, il fumetto è sempre integrato nella società dei consumi)».

La rivista ospita testi di varia natura, come poesie lineari, collage, poesie visive, riflessioni critiche e teoriche, riproduzioni di opere (sculture, testi verbo-visivi, quadri) e componimenti in prosa, pubblicati per lo più dai membri del comitato di redazione, cui, nei diversi numeri, si aggiungono altri collaboratori, tra i quali si segnalano: Gregorio Scalise, Luigi Gorra, Nico Orengo, Ben Vautier, Claudio Parmiggiani, Milan Grygar, Jochen Gerz, Guido Davico Bonino, Ferdinando Albertazzi, Maurizio Osti, Maria Grazia Amadori, Ugo Piscopo, Timmi Ulrichs, Alberto Spagnoli, Franco Vaccari, Luigi Gorra, Maria Grazia Locatelli, Valdimir Burda, Marcel Alocco, Andrea Genovese, Dino Ausias, Laura Luoratoll, Gilberto Finzi, Jindrich Procházka.

Da segnalare, infine, la Lettera ‘aperta’ di Stelio Maria Martini a Luciano Caruso, pubblicata nel primo numero.

La sigla Ant. Ed (con l’aggiunta del punto) è impiegata da Vassalli anche nella collana editoriale – da lui prodotta - «Quaderni di Ant. Ed», con sede sempre a Novara, nella quale figurano pubblicazioni di numerosi collaboratori della rivista, come Giorgio Fonio (L’autore assente, 1970), Cesare Greppi (Descrizione della poesia), Nico Orengo (Una poesia di Giulio Paolini, 1972), William Xerra (Innesto, 1972), Maria Grazia Amadori (Erminia, il disgusto, l’arte, 1973), nonché dello stesso Vassalli (La poesia oggi, 1971; con Giorgio Locatelli, Teatro Uno – Il Mazzo, 1971).

La schedatura della rivista è stata condotta sulle copie conservate presso la Fondazione Mario Novaro di Genova.

Per maggiori approfondimenti sulla rivista e sull’attività editoriale di Sebastiano Vassalli, si rimanda al saggio di Roberto Cicala, La sperimentazione editoriale del giovane Vassalli (con bibliografia 1965-1984, catalogo delle sue edizioni CDE e Ant. Ed, immagini e testi), in Id., Inchiostri indelebili. Itinerari di carta tra bibliografie, archivi ed editoria. 25 anni di scritti (1986-2011), Mialno, Educatt, 2012

 

nella Collezione Studio 2B Boggi Arte Bergamo - Anno di Fondazione 1967

 

Mostre:              

2006 Brain Storming - Combattimento per un'immagine (16 settembre 2006 alle ore 21:00)
Presso la Villa Vertua in Via Garibaldi 1 da sabato 16 settembre a domenica 01 ottobre 2006. Iniziativa organizzata dal Comune di Nova Milanese, Assessorato alla Cultura con il Patronato della Regione Lombardia.

2009
Bergamo - dal 20 febbraio al 20 marzo 2009

In omaggio al Futurismo (1909-2009) sarà presentata la collezione permanente delle opere raccolte a partire dal 1967 dallo Studio 'Centro Internazionale Arti Visive'.

A cento anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo rimane intatta l’originalità e la forza d’innovazione del primo grande movimento d’avanguardia italiano fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti.

Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità o­nnipresente.

(…) È dall’Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il Futurismo, perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologhi, di ciceroni e d’antiquarii.

(F.T. Marinetti, Manifesto del Futurismo, 20 febbraio 1909)

 

In contemporanea Lorenzo Boggi – già insignito nel 2001 di una benemerenza Giunta Comunale di Bergamo

Lorenzo Boggi nella sala civica, da parte della Giunta Comunale di Bergamo – presenterà una sua opera inedita dal titolo 'Arte da indossare – omaggio al Futurismo 1909-2009'.

Artisti presenti nella Collezione Studio 2B Boggi Arte Bergamo - Anno di Fondazione 1967

Galleria Sincron:

6 dicembre 1969

Primo incontro post Pejo: Arlandi, Barisani, Bohm, Campus, Casadei, Cavellini, Costalonga, Croce, Delima, Duarte, Fomez, Furia, Gandini, Garinei, Gaudenzio, Gappmayr, Gavinelli, Giuli, Glattfelder, Grasso, Gribaudo, Gussago, Ilacqua, Leinardi, Lombardini, Luoratoll, Mangano, Margonari, Mondani, Munari, Nelva, Parini, Passamani, Perfetti, Scarabelli, Scarpa, Schauffelen, Schoner, Sykora, Spagnoli, Studio+1, Summa, Tedioli, Toyota, Valmaggi, Verdi, Vigo, Zazzara

10 aprile 1971

Grafica internazionale ’71:Adrian, Alviani, Angelini, Anselmi, Apollonio, Arlandi, Assunto, Ballocco, Baviera, Biasi,Bill, Bompadre, Bonalumi, Bruno, Calloni, Calos, Campus, Capasso, Carmi, Cavellini, Celli, Christen, Cortassa,Costalonga, Croce, D’Angelo, De Alexandris, Delima, Demattio, Decker, Dekkers, Distel, Dydek, Dressler, Duarte, Dupriez, Eciancia, Galbiati, Gavinelli, Gaul, Gelli, Gerevini, Glattfelder, Grasso, Gribaudo, Grimshaw, Hilgemann, Jankowski, Keller, Kocman, Kuperman, Lobach,Lohse, Lora Totino, Luoratoll, Luparello, Magrini, Majoli, Marcus, Marino, Marquez, Miki, Morandini, Muller-Brittnau, Munari, Nelva, Nigro, Nuzzolese, Pacini, Risari, Rosenstock, Saffaro, Santi, Sauerborn, Passamani, Scarpa, Spagnoli, Summa, Sutej, Tobas, Tondo, Torchio, Tornquist, Ulricht, Uno+Uno, Vancheri, Vigo, Werro, Wilding, Yamagata, Zen, Zebe, Zeri, Zughetti