Titolo opera: s.t.

Codice: 022

Artista: Michelangelo Conte (Spalato 1913 – Roma 1996)

Anno opera: 1969? (1950-1973) (Sintesi)

Nazione: Italia

Supporto: carta

Tecnica: serigrafia 78/100

Dimensioni:42x68 cm.

Stile: Geometrismo, Astrattismo

Corrente artistica: contemporanea

Stato conservazione: buono, manca un frammento nel bordo sinistro nella metà dell’altezza

Ubicazione opera originale: Parma

Descrizione: firmato dall’autore sul fronte, presente un timbro nel retro Edizioni D’Arte Piattelli Roma

Didascalia: presente data inizio 1950 e fine 1973 , redattore della rivista ''Arti Visive''

Biografia:

In seguito agli eventi della prima guerra mondiale nel 1917 si trasferisce con la famiglia a Napoli. Compie studi classici e si interessa in modo autonomo all’arte antica e moderna. È vincitore, nel 1936, del Concorso Nazionale di Affresco indetto dalla XX Biennale di Venezia, qui conosce Severini di cui diviene amico e collaboratore. Nel 1939 si trasferisce a Roma ed espone alla III Quadriennale. Prende parte nel 1944 alla mostra "Italia libera" alla Galleria di Roma. Nel dopoguerra è tra i promotori del rinnovamento delle arti e partecipa attivamente all’associazione artistica Art Club, di cui è segretario dal 1948 al 1964, prendendo parte a molte delle esposizioni dell’associazione in Italia e all’estero. Espone alla VI Quadriennale, partecipando a otto edizioni della rassegna fino al 1986. Nel 1952 espone alla Biennale di Venezia e lo stesso anno inizia a collaborare con Colla alla Fondazione Origine ed è tra i redattori della rivista “Arti Visive”. Aderisce al MAC e stringe relazioni con il gruppo Espace di Parigi. Nel 1958 Lionello Venturi lo presenta in una mostra alla New York Art Foundation di Roma. Nel 1959 tiene una personale alla Galleria La Salita e nel 1960 alla New Vision Centre Gallery di Londra, presentato da Giulio Carlo Argan. In un soggiorno a Parigi conosce Giuliano di San Lazzaro che lo invita a esporre alla mostra "Le Relief" nella sua galleria XX Siècle. Conosce il poeta Murilo Mendes che lo presenta in una personale alla Casa do Brasil nel 1964, l’anno dopo presenta la prima mostra del Gruppo Convergenze di cui è tra i promotori. Nel 1966 ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Realizza opere ambientali per l’architettura, in particolare con lo Studio Passarelli. Si susseguono dagli anni ’70 partecipazioni a mostre e rassegne in Italia e all’estero e dagli anni ’80 alcune ampie antologiche: alla Galleria Civica di Modena nel 1989 e al Palazzo dei Consoli di Gubbio nel 1992, presentate da Enrico Crispolti.

L'opera di Michelangelo Conte (1913 - 1996) si estende dagli anni '30 agli anni '90 presentando una sorprendente coerenza, pur nelle mutazioni che si sviluppano attraverso il tempo. Già  in epoca di Scuola Romana il suo carattere meditativo costruttivo si distingue, anche rispondendo per affinità alle teorie compositive sulla sezione aurea di Gino Severini, conosciuto in occasione della XX Biennale di Venezia del 1936, in cui è vincitore del concorso di affresco. 

 

Rilevante è stata la sua attività  come segretario dell'Art Club che, dalla fine degli anni Quaranta al 1958, ha rappresentato un fondamentale centro per il rinnovamento delle arti in Italia. Dall'Art Club sono nati a Roma gruppi di avanguardia come Forma 1 e Origine. Molte mostre dell'Art Club si sono tenute alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, diretta da Palma Bucarelli. Michelangelo Conte è stato anche collaboratore di Ettore Colla nella Fondazione Origine e redattore della rivista ''Arti Visive'', oltre che esponente del Movimento Arte Concreta, gruppo che in seguito entra in collegamento con il gruppo Espace di Parigi. 

 

Il percorso operativo di Michelangelo Conte si può individuare in una successione di momenti di ricerca da lui stesso intitolati: spazio-tempo e organico-inorganico negli anni '50, rilievo polimaterico e ambiguità tridimensionale negli anni '60, componibilità  modulare e instabilità  percettiva negli anni '70, antiprospettiva e anamorfosi negli anni '80-'90. 

 

Se la sua priorità  nell'astrattismo lo pone come protagonista storico negli anni '50, è da sottolineare come la sua opera non si sia mai adattata a formule e schemi, mantenendo fino all'ultimo una grande vitalità d'invenzione, con sperimentazioni nelle varie materie, dalla pittura agli intonaci, dagli smalti ai metalli, attraverso un lavoro sempre eseguito personalmente con meticolosa attenzione di artefice. 

Numerose sono le sue partecipazioni a mostre nazionali e internazionali, Quadriennali di Roma e Biennali di Venezia. 

 

Mostre:

Negli ultimi anni sue opere sono inserite in mostre di carattere storico: 

M.A.C., Movimento Arte Concreta, Galleria Niccoli, Parma 1996; Art Club, la linea astratta, Galleria Niccoli, Parma 1998 e Basilica Palladiana, Vicenza 1999; M.A.C. Espace, Acquario Romano, Roma 1999; Da Art Club al Gruppo degli Otto, Comuni di Cosenza e Matera 2001; Roma 1948-1959, Palazzo delle Esposizioni, Roma 2002; Futurismo e Astrattismo, Museo del Corso, Roma 2002; Artisti Italiani del XX secolo alla Farnesina, Ministero degli Esteri, Roma 2003. Catalogo a cura di Enrico Crispolti, Edizioni De Luca. 

Interventi critici di Guido Strazza e Claudio Strinati. 

 

Antologia critica con testi di Giulio Carlo Argan, Luciano Caramel, Enrico Crispolti, Giorgio De Marchis, Maurizio Fagiolo, Giuseppe Gatt, Murilo Mendes, Nello Ponente, Enrico Prampolini, Lorenza Trucchi, Cesare Vivaldi, Marisa Volpi.  Accademia Nazionale di San Luca, Piazza della Accademia di San Luca 77, Roma

2007 Museo Artistico industriale ISA Roma1-Mostra d’arte “I Maestri d’arte e la memoria: Michelangelo Conte” IV edizione, Catalogo + gadget tessuto al telaio

 

documenti collegati/rassegne stampa

Strumenti musicali (Documento) (1)

Conte Michelangelo (Unità archivistica) (2)

"Le mostre romane. La 96a dell'Art Club Internazionale, tempere di Fautrier, sculture di Pietro Guida, il cecoslovacco Arnost Paderlik" (Documento) (3)

"Franchina alla Piattelli; Michelangelo Conte all'SM13; Tamburi alla Vetrina; Selden all'88; Licini a Torino; Artisti di tutto il mondo a Belgrado" (Documento) (4)

"Franco Sarnari alla Medusa; Mariani alla Seconda Scala; 'Ritorni' e mostre antologiche" (Documento) (5)

"Ferrazzi all'Accademia di San Luca; Lionni alla Ciak; 'Nuova pittura in Austria al Segno; Conte all'Editalia, Sartoris allo Studio S" (Documento) (6)

quadriennali

III Quadriennale d'Arte Nazionale (1)  

Rassegna Nazionale di Arti figurative [V Quadriennale] (2)  

VI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma (3)  

VII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma (4)  

IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma (5)  

X Quadriennale Nazionale d'Arte. Situazione dell'Arte non figurativa (6)  

Undicesima Quadriennale di Roma (7)  

XIV Quadriennale di Roma. Retrospettive 1931/1948 (8)  

 

 

Strumenti musicali (Documento) (1)

Archivio Storico Quadriennale/Ente Autonomo Esposizione Nazionale Quadriennale d'Arte di Roma/Fondo fotografico/Fotografie e materiali visivi diversi/XIV Quadriennale.  Retrospettiva 1948: fotografie opere/Strumenti musicali/

soggetto produttore: La Quadriennale di Roma

artista: Conte Michelangelo

Titolo: Strumenti musicali

data inizio: 2005

note alla data: La fotografia è stata scattata nel corso della "XIV Quadriennale di Roma. Retrospettive 1931/1948" tenutasi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma dal 9 marzo al 31 maggio 2005

 

Pubblicazioni:

 

Michelangelo e Bruno Conte : mostre antologiche

Electa Editori Umbri, 1992 - monografia 

Michelangelo Conte: storia di un metodo, Coopedit, 1979, monografia 

Michelangelo Conte : mostra antologica del periodo spazio-tempo 1950-1954 e di rilievi polimaterici eseguiti negli anni 1967-1968, monografia 

Michelangelo Conte: poetica di un metodo: opere dal 1931 al 1996

De Luca Editori d'arte, 2003, monografia 

Michelangelo Conte, Galleria Giorgi, 1970, monografia 

 Arte astratta : Italia 1955 : Afro, Balla, Conte ..., Studio d'arte moderna SM 13, 1969, monografia Aggiungi 

 Michelangelo Conte : ricerche dal 1950 al 1981 : 24 ottobre-29 novembre 1981, monografia 

Prampolini : gli ultimi due taccuini di studio 1953-1956, 

Michelangelo Conte : opere 1968-1971, La nuova foglio, 1972, monografia 

 Michelangelo Conte: il cemento 1952-1968 : Gubbio, 12 agosto-16 settembre 1989, Palazzo dei Consoli ...

L'Arte Grafica, 1989, monografia

19° mostra : Conte : dal 1 al 14 dicembre 1962, Galleria d'arte attuale il Grifo, 1962, monografia 

Michelangelo Conte: spazio interattivo : Chiesa di Sant'Agostino, Civitanova Marche alta, 30 novembre 1991-5 gennaio 1992, Comune, 1991, monografia 

 

documenti collegati:

• Strumenti musicali (Documento) (1)

  

autore fotografia: Abbate, Lorenzo/positivo colore

dimensioni: 253x202 mm

iscrizioni: Sul verso, etichetta dattiloscritta: "Michelangelo Conte, Strumenti musicali, 1947 Olio su tela, cm68x52 Roma, collezione privata"

stato conservazione: buono

note: L'opera è stata esposta nella sezione riguardante la V Quadriennale del 1948

quadriennali: XIV Quadriennale di Roma. Retrospettive 1931/1948

 

• Conte Michelangelo (Unità archivistica) (2)

soggetto produttore: La Quadriennale di Roma

 titolo: Conte Michelangelo data inizio: 1955 data fine 2008

contenuto: 

Carteggio  1955, 1964, 1991

Cataloghi (12) 1963, 1966, 1966, 1968, 1981, 1989, 1991, 1992, 1993, 2003, 2008, s.d.

Fotografie opere (1) Relazioni multiple

Monografia (1) 

Negativi e diapositive (1) Relazioni multiple

Rassegna stampa  1996, 2003

Scheda artista  SI

Scheda notifica  1965, 1972, 1986

consistenza

1 fascicolo

liste collegate

persone: Conte Michelangelo 

 

• "Le mostre romane. La 96a dell'Art Club Internazionale, tempere di Fautrier, sculture di Pietro Guida, il cecoslovacco Arnost Paderlik" (Documento) (3)

Fondo Lorenza Trucchi/Articoli/La Fiera Letteraria/"Le mostre romane. La 96a dell'Art Club Internazionale, tempere di Fautrier, sculture di Pietro Guida, il cecoslovacco Arnost Paderlik"/

soggetto produttore: Trucchi Lorenza

titolo: "Le mostre romane. La 96a dell'Art Club Internazionale, tempere di Fautrier, sculture di Pietro Guida, il cecoslovacco Arnost Paderlik"

data inizio 27/04/1958

Contenuto: Articolo pubblicato su "La Fiera Letteraria", 27 aprile 1958. "La 96a Mostra dell'Art Club Internazionale alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Fautrier all'Attico; Pietro Guida alla Galleria Selecta; Arnost Paderlik alla Galleria dell'Incontro".

tipologia documentaria: Rassegna stampa

    

 persone:

Burri Alberto, Conte Michelangelo, Corpora Antonio, Dorazio Piero, Dova Gianni, Fautrier Jean, Guida Pietro, Music Anton Zoran, Perilli Achille, Sanfilippo Antonio, Santomaso Giuseppe, Scanavino Emilio, Scialoja Antonio (Toti), Turcato Giulio, Vedova Emilio

1968 Michelangelo Conte all'SM13; Belgrado.

Rassegna stampa:

Articolo pubblicato su "Momento Sera", 15 novembre 1968. "In questo scelto gruppo di opere di epoche diverse si avverte la tipica propensione di Franchina per le forme allungate a spirale, di scattante dinamismo; Lo Studio Margutta 13 ha dedicato una mostra antologica a Michelangelo Conte, articolata in due periodi: il primo dedicato alle opere dal '50 al '54, il scondo ai recentissimi rilievi polimaterici; Per questi ritratti romani di Orfeo Tamburi esposti alla Vetrina, il discorso è soprattutto di costume, di una Roma ancora conviviale della quale si va sempre più perdendo il ricordo; Da segnalare all'88 il debutto del pittore Roger Selden; Si è aperta presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino una vasta retrospettiva di Osvaldo Licini nel decimo anniversario della morte. La rassegna comprende 200 opere ed è curata da Zeno Birolli e Aldo Passoni; Si è aperta al Kulturni Centar di Belgrado una grande esposizione internazionale che raccoglie opere di alcuni dei maggiori artisti del momento".

Rassegna stampa:

      

persone:

Conte Michelangelo, Franchina Nino, Licini Osvaldo, Selden Roger, Tamburi Orfeo

1973 Tyler School of Art, Beverly Pepper presenta alla una retrospettiva di opere dal 1960 ad oggi; da Michelangelo Conte alla Piattelli; 

 

persone:

Battaglia Carlo, Conte Michelangelo, Gandini Marcolino, Mariani Carlo Maria, Pepper Beverly, Porzano Giacomo, Sarnari Franco, Scialoja Antonio (Toti)

 

1975 Michelangelo  Conte all'Editalia, Sartoris allo Studio S", soggetto produttore:Trucchi Lorenza

Rasegna stampa: Articolo pubblicato su "Momento Sera", 5 marzo 1975. "Antologica di disegni di Ferrazzi allestita all'Accademia di San Luca in contemporanea all'uscita del volume sull'artista curato da Carlo Ludovico Ragghianti e Jacopo Recupero; Leo Lionni alla Ciak con una monografica di pitture, sculture e disegni interamente ispirata alla botanica; Il Segno presenta una scelta antologia di disegni di sei artisti operanti a Vienna tra l'ultimo decennio del XIX secolo e i primi due decenni del XX: Klimt, Kokoschka, Schiele, Kubin, Wiegele, Kolig; Pur senza alcuna pretesa di completezza antologica, questa mostra di Michelangelo Conte all'Editalia offre un flash sulla produzione dell'artista dal 1950 ad oggi; Si intitola 'Senza titolo' la personale di Sartoris allo Studio S: un puntiglio, forse meglio una precisa determinazione a negare, a non scoprirsi".

 

 

persone: Conte Michelangelo, Ferrazzi Ferruccio, Lionni Leo, Ragghianti Carlo Ludovico, Sartoris Alberto

III Quadriennale d'Arte Nazionale 

 

1939 III Quadriennale d'Arte Nazionale Roma, Rassegna Nazionale di Arti figurative, Palazzo delle Esposizioni, dal 5 febbraio - 22 luglio 

  

La rassegna, che comprende 2000 opere di circa 700 artisti, risulta inferiore alle precedenti edizioni. Lo stesso Oppo ammette che gli inviti sono stati forse troppo numerosi. La mostra tende a essere celebrativa e risulta meno tempestiva nel documentare le novità. Questa edizione della Quadriennale risente molto del clima politico dell’epoca e in particolare dell’emanazione delle leggi razziali. A tutti gli artisti partecipanti viene inviata una scheda di accertamento della razza. Gli esclusi comprendono artisti affermati come Corrado Cagli e Roberto Melli. Bellissima la personale di Morandi, con 53 opere. L’artista bolognese vince il secondo premio per la pittura, non senza polemiche. Contro di lui si scaglia il gruppo che fa capo al gerarca fascista Farinacci. Nella Rotonda, trasformata dagli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi, sono esposte le sculture di Domenico Rambelli, ispirate al tema della guerra.

Numerose le vendite, soprattutto quelle alle istituzioni pubbliche, tra le quali il gruppo più cospicuo è rappresentato dalle 113 opere acquistate dal Governatorato per la Galleria d’Arte Moderna. Rambelli vince il primo premio per la scultura e Bruno Saetti quello per la pittura.

 

Mostre personali di: Amerigo Bartoli, Ugo Bernasconi, Alfredo Biagini, Mario Broglio, Alberto Caligiani, Giuseppe Capogrossi, Giuseppe Casciaro, Achille Funi, Franco Gentilini, Manlio Giarrizzo, Edoardo Gordigiani, Romeo Gregori, Italo Griselli, Giacomo Manzù, Quinto Martini, Francesco Messina, Giorgio Morandi, Fausto Pirandello, Enrico Prampolini, Domenico Rambelli, Mino Rosi, Bruno Saetti, Alberto Salietti, Pio Semeghini.

 

Mostre collettive: Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori.

 

1952 VI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, Roma, Palazzo delle Esposizioni

  

descrizione:

La VI Quadriennale, inaugurata il 18 dicembre 1951 nuovamente all’interno del Palazzo delle Esposizioni, consolida ulteriormente la prassi di introdurre mostre storiche all’interno del programma espositivo. È l’inizio della gestione Bellonzi, segretario generale dell’Ente per un trentennio, e degli sforzi tesi a delineare il nuovo piano culturale della Quadriennale. L’approfondimento storico-critico è volto a ricostruire gli antefatti agli sviluppi più recenti dell’arte contemporanea e ha per esito anche l’avvio di una importante attività editoriale. Le mostre storiche non mancano di suscitare polemiche tra gli artisti e all’interno dei sindacati, per i quali il denaro pubblico dovrebbe essere destinato agli artisti viventi. Tredici le mostre retrospettive, tra le quali spiccano quelle dedicate a Martini, Modigliani, Viani, Gemito e ai pittori italiani del secondo Ottocento. Gli espositori sono 800, in totale circa 2400 opere, in oltre 100 sale. Ragguardevole il numero di piccole mostre personali. Per la critica dell’epoca la mostra fatica a offrire una vera panoramica degli artisti italiani del momento. Lo sguardo sul passato sopravanza quello sul presente. L’allestimento di Giacomo Maccagno, meno scenografico e più funzionale, comprende una serie di pannelli che permettono di moltiplicare la superficie espositiva. Viene ripristinato il sistema di assegnazione dei premi, stanziati però in questo caso da alcune importanti istituzioni: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Parlamento, il Comune e la Provincia di Roma. I premi del Comune di Roma, da un milione ciascuno, vanno a Fausto Pirandello per la pittura e a Pericle Fazzini per la scultura.

1956 VII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, Roma, Palazzo delle Esposizioni

 

 

descrizione

Il 22 novembre del 1955 viene inaugurata la VII Quadriennale, con una partecipazione di artisti assai nutrita (oltre 1100). La mostra, nonostante il numero troppo alto di partecipanti, raccoglie un diffuso consenso. È lo specchio dell’acceso dibattito che vedeva schierati su fronti opposti figurativi e non figurativi. Tra le opere non figurative appaiono per la prima volta i sacchi e le tele lacerate di Alberto Burri, i concetti spaziali di Lucio Fontana, i lavori degli artisti del Gruppo degli Otto, formato nel 1952 da autori particolarmente legati all’astrattismo (Vedova, Turcato, Afro, Corpora, Morlotti, Birolli, Santomaso). L’indagine sul passato avviata nella precedente edizione prosegue con la mostra storica "Antologia dell’arte italiana dal 1910 al 1930". L’Ente Provinciale per il Turismo di Roma promuove i “Giovedì della Quadriennale”, una serie di lezioni sull’arte contemporanea tenute dai curatori della mostra. Si moltiplicano premi e premi-acquisto da parte di enti e istituzioni, frutto dell’operato di Bellonzi e della sua capacità di costruire solide collaborazioni. Due milioni di lire vanno a Giacomo Manzù per il “premio Quadriennale”. I proventi dell’ufficio vendite della mostra ammontano a oltre cinquanta milioni di lire, dovuti in prevalenza, per la prima volta, ad acquisti privati.

1966 IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, Roma, Palazzo delle Esposizioni

 

 

Il 22 novembre 1965 si apre la IX Quadriennale. 

Per la prima volta i critici entrano a far parte in maniera preponderante della giuria di accettazione e della commissione inviti, in passato formate quasi esclusivamente da artisti. La mostra risente del clima di quegli anni, intensi e politicizzati, nei quali vengono criticati i sistemi di selezione e anche i musei. È una delle Quadriennali più affollate di artisti e di opere. Oltre 750 gli espositori, circa 3000 le opere in mostra. Tre chilometri di quadri e sculture. Manca la mostra storica. Ben 31 le retrospettive di artisti scomparsi negli ultimi anni, come quelle dedicate a Casorati, Depero, Donghi, Ligabue, Mafai, Morandi, Sironi, Trombadori. I giovani artisti portano l’arte cinetica, visuale, programmata e op: il Gruppo Uno (Uncini, Carrino, Frascà), il Gruppo T di Milano (Boriani, Anceschi, Colombo). E poi Getulio Alviani, Franco Cannilla. Vi sono i neodada e i pop, che dimostrano di aver ben assimilato la lezione d’Oltreoceano: Franco Angeli, Tano Festa, Gino Marotta, Mimmo Rotella. Tra i neofigurativi: Alberto Gianquinto, Bruno Caruso, Giannetto Fieschi, Carlo Guarienti. Il salone centrale accoglie opere di Luciano Minguzzi, Mario Negri, Emilio Greco, Umberto Mastroianni, Marcello Mascherini, Pericle Fazzini. Nelle diverse sale: Andrea e Pietro Cascella, Mirko, Giò Pomodoro, Leoncillo. Vengono premiati, tra gli altri, Mauro Reggiani, Giulio Turcato, Alberto Viani, Mirko Basaldella.

 

1973 X Quadriennale Nazionale d'Arte. Situazione dell'Arte non figurativa , Roma, Palazzo delle Esposizioni

 

Descrizione:

Si cerca una nuova formula per la X Quadriennale. Viene abolito il meccanismo di accettazione delle opere: alla mostra partecipano solo gli artisti invitati. Viene soppresso l’ufficio vendite. Si decide di dare più spazio agli apparati didattici. Il clima del ‘68 porta all’eliminazione anche dei premi. Nonostante i tentativi di modernizzazione della rassegna, serpeggia nel mondo dell’arte un atteggiamento critico nei suoi confronti. Si concretizzano alcune iniziative espositive contrapposte, come la mostra "Prospettive 5" e una annunciata “anti-quadriennale”. Ma la variante più evidente riguarda l’articolazione della mostra. Non più un unico appuntamento, ma un programma di cinque mostre dal 1972 al 1977. La seconda, del 1973, offre una vasta campionatura di artisti di segno opposto.

1986 Undicesima Quadriennale di Roma , EUR - Palazzo dei Congressi, Roma.

 

 

Descrizione: 

Nel 1983 sono nominati presidente Giuseppe Rossini e segretario generale il critico d’arte Giuseppe Gatt. L’XI Quadriennale si inaugura il 16 giugno del 1986, ospitata dall’Ente EUR nel Palazzo dei Congressi, a causa dell’inagibilità del Palazzo delle Esposizioni per lavori di ristrutturazione. L’esposizione è molto ampia, con 400 artisti. È rappresentato l’intero panorama delle arti visive italiane, in tutte le situazioni e le tendenze della ricerca artistica. Sette le sezioni della mostra. Una storica fa il punto sulla situazione dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Le altre sei sono tematiche con uno sguardo sugli esiti della ricerca artistica contemporanea. La sezione storica sulle emergenze ‘50-’80 è di largo spettro. Si va dai vecchi maestri come Luigi Veronesi e Mario Radice ai giovani Dessì, Ceccobelli, Tirelli e agli artisti della Transavanguardia, con il loro eclettico recupero di esperienze figurative: Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria, Mimmo Paladino. Passando per l’arte povera (Paolini, Pistoletto, Merz, Kounellis, Gilardi) l’arte concettuale (Pisani, Ontani), l’informale (Vedova, Morlotti), l’astrattismo (Accardi, Consagra, Turcato), il realismo con le opere di Treccani e Guttuso. Attorno al nucleo centrale si sviluppano a raggiera le altre sei sezioni di trenta artisti ciascuna, dedicate alle diverse tendenze dell’oggi. Ecco allora il gruppo dei pittori anacronisti che si richiamano in prevalenza a desinenze neoclassiche, raggruppati sotto il titolo "Arte come storia dell’arte" (Di Stasio, Gandolfi, Abate). Segue "Arte di nuove immagini e di nuovi materiali", sezione destinata a presentare le nuove linee della ricerca artistica, anche in una pluralità di situazioni formative, culturali, concettuali (Pirri, Levini, Messina, Pellegrin). E poi ancora la molto contestata "Ricognizione Sud", che vuole fare il punto sui giovani artisti del meridione. A seguire "Arte come visitazione dei linguaggi astratto-informali" che esamina gli esiti del non figurativo (Asdrubali, Rossano). E "Arte di figurazione" (Giorgi, Masci, Biasi). Per finire la sezione "Arte come scrittura", che indaga i rapporti espressivi tra poesia e immagine, tra scrittura alfabetica e segno pittorico (Blank, Patella). Anche questa Quadriennale è al centro di furiose polemiche. C’è chi l’accusa di non suscitare confronti, chi di essere troppo legata al potere politico. Alcuni vorrebbero che fosse una mostra di tendenza, altri più distante dalle espressioni d’arte maggiormente commerciali

2005 XIV Quadriennale di Roma. Retrospettive 1931/1948, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna.

 

Descrizione:

La mostra conclusiva della XIV edizione della Quadriennale si compone di diverse sezioni: "Fuori Tema" "Italian Feeling", e una sezione retrospettiva sulla prima e sulla quinta Quadriennale, rispettivamente del 1931 e del 1948. La selezione delle opere viene effettuata, per la I Quadriennale, scegliendo tra quegli artisti a cui fu dedicata una sala personale; per la V, invece, attraverso un taglio critico che esaltasse la contrapposizione tra astratti e figurativi, per la prima volta delineatasi in modo netto proprio in questa prima edizione del dopoguerra. La XIV Quadriennale si tiene presso la Galleria Nazionale di Roma per la momentanea inagibilità del Palazzo delle Esposizioni.

 

Titolo opera: s.t.

Codice: 023

Artista: Conte Michelangelo (Sintesi)

Anno opera: 1969

Nazione: Italia

Supporto: carta

Tecnica: serigrafia

Dimensioni: 50x70 cm.

Stile: geometrismo

Corrente artistica: astrattismo

Stato conservazione: buono

Ubicazione opera originale: Parma